Metalli, plastiche, componenti elettronici sempre più costosi e una logistica ancora in difficoltà frenano la ripresa del settore.
Non è la domanda che manca
La domanda di mezzi agricoli è in crescita in tutto il mondo, come segnalato dal Business Climate Index del Cema e, a giugno 2021 ha raggiunto un picco solo leggermente calato nei mesi di luglio e agosto (+68 e +65 punti su una scala da -100 a +100). Nonostante i dati estremamente positivi, il comparto non “corre” come vorrebbe, poiché continua a essere condizionato dal forte aumento dei prezzi delle materie prime necessarie per la produzione.
I prezzi continuano a crescere, notevoli rincari nel costo medio di produzione di un mezzo impatta una quota variabile dal 30 al 50 %.
Alla crisi di materie prime, ci si aggiunge anche quella dei trasporti, ormai non si trovano nemmeno i container per trasportare i prodotti da un paese all’altro. Il nolo di un container con partenza dall’Asia e diretto in Europa ha raggiunto addirittura un aumento +600% rispetto allo stesso periodo nel 2020.
Del domani non c’è certezza, i produttori italiani hanno una dotazione di materie ferrose in grado di coprire i fabbisogni fino alla metà del prossimo anno, ma dovranno fare i conti con uno scenario incerto dalla seconda metà del 2022 e nel 2023.