Crisi energetica: minaccia od opportunità?
Lo scorso 24 febbraio la Russia di Putin ha dato inizio a un’operazione di denazificazione dell’Ucraina. Da quel giorno, dire che la situazione economica in alcuni paesi europei è iniziata a precipitare è dire poco. Tra quei paesi c’è l’Italia, che si vede schiacciata da un’inflazione altissima: non era così alta dal 1991!
L’aumento dei costi energetici che ne è conseguito sta strozzando (metaforicamente parlando) le popolazioni europee, che iniziano a considerare alternative ai prodotti russi.
Un breve sguardo alla crisi agroalimentare
La crisi agroalimentare è un’ulteriore conseguenza dell’ascesa della crisi energetica scaturita dall’invasione russa e ci ha catapultati nell’incertezza professionale e personale. Per diversi motivi continua a crescere, nell’ultimo paio d’anni, l’insicurezza alimentare: questo clima di disagio è nato nel 2020 con lo scoppio della pandemia di covid-19, ma l’invasione dell’Ucraina ha decisamente assestato un ulteriore duro colpo al nostro settore agroalimentare. La nostra produzione, infatti, non basta a coprire il fabbisogno nazionale di prodotti a base di grano e frumento e l’Ucraina e la Russia costituiscono due dei maggiori esportatori di grano a livello non europeo bensì mondiale.
Pace o condizionatore acceso?
Ricorderete tutti il discorso del presidente del Consiglio Mario Draghi, quello culminato nella domanda “preferite la pace o il condizionatore acceso?”. Stiamo assistendo a una vera e propria sglobalizzazione, mentre la rivoluzione energetica mondiale è stata accelerata a livelli esponenziali: la situazione Ucraina-Russia, con la sua crisi energetica, sta ridisegnando l’economia mondiale ed è necessario riconoscere che il conflitto est europeo è destinato ad accelerare il cambiamento dei nostri stili di vita. Dimentichiamoci dei condizionatori “a palla”, forse anche della cucina a gas, ma forse dovremmo anche iniziare a dimenticarci, pian piano, delle auto alimentate con combustibili fossili. Ciò comporterebbe un’impennata degli acquisti di auto elettriche o ibride, se unissimo questo a una buona dose di incentivi. Probabilmente, l’attuale situazione internazionale ci darà uno scossone, affinché diventiamo più green.
La nuova rivoluzione energetica.
I costi energetici sono quadruplicati e gli aiuti stanziati non sono sufficienti. Le aziende agricole, in Italia, non possono fare a meno del carburante x le loro macchine agricole (scopri le agevolazioni 2022 per le imprese agricole). Purtroppo, prima di un paio d’anni, il Bel Paese non sarà energeticamente indipendente dalla Russia. Si tratta di una situazione decisamente poco confortevole non solo per l’Italia ma anche per altri paesi europei. L’Unione europea, dal canto suo, ha provveduto a presentare un piano atto a rendere i paesi europei indipendenti da petrolio, gas e carbone provenienti dalla Russia entro l’anno 2030, attraverso diverse misure, come quella di rivolgersi a fornitori alternativi di combustibili fossili e di fonti d’energia a loro volta alternative, come biometano, idrogeno rinnovabile e altre tipologie di energia rinnovabile, come quella solare, oltre a procedere a un aumento dell’efficienza energetica in tutta Europa.